∎ BIOGRAFIA
La quintessenza dell’esclusività
Flover Napoli è uno spazio poliedrico in cui i fiori sono come opere d’arte dentro un museo di design. Un’esperienza multisensoriale a gestione familiare dove riscoprire l’essenza del lusso floreale
colloquio con Francesca Iodice di Alice Nicole Ginosa
Scopriamo Flover su Instagram, ci lasciamo incantare da quel miscuglio cromaticamente spiazzante che accarezziamo con le dita mentre curiosiamo il profilo social della boutique. Bouquet su sfondo monocolore creano contrasti da centinaia di like, l’attenzione al dettaglio è palpabile, gli occhi rimangono incollati allo schermo, sembra quasi di sentirne il profumo. Per non parlare poi della ricercatezza non solo nelle nuance ma anche nella concezione delle architetture floreali che nascono dall’intreccio tra un fiore con l’altro. Alcuni scatti sembrano portarci in mondo fatato, come quello delle favole. Uno stile minimale e particolare al contempo, che fonde l’artigianalità con la sperimentazione, come ci racconta Francesca Iodice, 26 anni, che insieme a papà e mamma ogni giorno fa arte a partire da un fiore. Non abbiamo dubbi: vogliamo saperne di più.
∎ Come nasce Flover?
≪Flover è un progetto familiare che seguiamo io, mia mamma e mio padre che nasce dalla volontà di esaltare al massimo il prodotto principale della nostra attività, il fiore. La scelta del nome arriva pertanto dall’unione di due parole, flower e lover, per sottolineare l’amore per i fiori, appunto. I miei genitori lavorano nel settore da molti anni, mio padre ha iniziato a 16 anni e nel tempo si è specializzato quanto più possibile, facendosi affiancare anche da mia madre. La passione poi è circolata in famiglia e anche io ho deciso di intraprendere questa strada, nonostante gli studi incentrati sulla moda. Credo però che l’attenzione per l’estetica e il bello sia il fil rouge che accomuna i due mondi, e che li fa viaggiare insieme≫.
∎ Qual è la vostra filosofia? Cosa significa per voi un fiore?
≪Con i fiori facciamo arte, l’arte floreale è il nostro mood. Il fiore viene “lavorato”, plasmato e assume forme diverse, come una scultura. La nostra filosofia è quella di raccontare con i fiori ciò che sarebbe difficile dire a parole, un’emozione che viene valorizzata e amplificata dalla creazione che prepariamo ad hoc per il cliente≫.
∎ Chi è il vostro cliente tipo?
≪Questa è una bella domanda! Se dovessi tracciare un identikit del cliente Flover direi che si tratta di una persona che vuole esprimere se stesso attraverso i fiori e il design, che rifugge la banalità per vivere un’esperienza di lusso. Qualcuno che ricerca il bello, direi≫.
∎ Come comunicate con il pubblico?
≪Il packaging è fondamentale perché è un ulteriore mezzo per comunicare e in Flover lo concepiamo come completamento del fiore stesso. Abbiamo anche profili social su tutte le principali piattaforme e qui puntiamo a raccontare nel miglior modo possibile i nostri prodotti. Chi ci sceglie è perché ha visto, anche tramite uno scatto o un post, che quello che facciamo è diverso dagli altri. Tutto gira intorno all’emozione: quella che trasmettiamo noi e quella delle nostre creazioni che cuciamo addosso al cliente. Personalmente mi occupo del lato digital e devo dire che non è così semplice come si pensa perché si deve sempre fare ricerca, scoprire nuove idee da lanciare ma anche scegliere come trasmettere il tuo messaggio al tuo pubblico, proprio quello che hai in mente. Per colmare le richieste occorre anche avere un occhio vigile su prodotto, packaging, evoluzione del fiore: le persone si aspettano sempre di più da noi. Qualche tempo fa per esempio abbiamo lanciato il trend della shopper con fiori a vista, pensata proprio per camminare, per essere guardata. E in questo senso il packaging deve essere bello e deve attirare lo sguardo. In ottica di innovazione e comodità invece abbiamo inserito per quasi tutti i nostri fasci, la riserva d’acqua, un elemento in plastica che al momento della consegna al cliente non richiede immediatamente il vaso≫.
∎ Tre aggettivi che contraddistinguono Flover
≪Emozionale perché il fiore non è solo arte ma anche e soprattutto emozione. Innovativo perché ci teniamo sempre aggiornati. Esclusivo perché ricerchiamo particolarità per soddisfare i gusti della nostra clientela. Direi che questi tre racchiudono al meglio l’anima di Flover≫.
∎ A proposito di trend, cosa va di più oggi?
≪Stiamo tornando alla semplicità e al minimalismo. C’è un’attenzione particolare per il rispetto della natura e di conseguenza una forte ricerca verso materiali di recupero ma innovativi. Il fiore quindi viene sempre valorizzato senza snaturarlo anche durante gli eventi. Le tipologie che al momento raccolgono maggiore consenso secondo il cliente Flover sono quelli tropicali come per esempio la protea. Chi si rivolge a noi sa che qui troverà sempre qualcosa di ricercato e di conseguenza il suo gusto e richiesta si modella secondo la nostra filosofia. Oltre ai fiori poi volevamo concentrarci anche sull’essenza stessa del fiore, e da qui la nostra linea di profumazioni ambientali. Particolarità ed esclusività passano anche da questo, dalla volontà di far vivere i fiori a 360° e di farli percepire anche solo tramite le sue note olfattive in uno spazio poliedrico dove il cliente accende letteralmente tutti i sensi. Per ricreare questa stanza olfattiva abbiamo fatto tanta ricerca non solo per i fiori ma anche per le spezie e sulle loro possibili combinazioni≫.
∎ Quali sono i punti di forza della boutique?
≪Flover si sviluppa su tre piani e principalmente in due aree molto ampie dove mio padre crea allestimenti emozionali che lasciano sempre di stucco i clienti. Il negozio cambia faccia continuamente e ha un ingresso più concentrato e ridotto, dedicato all’accoglienza, dove puntiamo sulle creazioni in sospensione. Siamo sempre proiettati verso il cambiamento che può realizzarsi solo grazie alla nostra ricerca incessante sul prodotto – vaso e fiore – ma anche sul gusto e esposizione. Oltre al fiore infatti trattiamo anche piante da interno, complementi d’arredo come vasi e scatole, ma anche elementi per la casa come poltrone e divani≫.
∎ La professione del fiorista sta vivendo un boom, come la vedi in futuro?
≪Nell’epoca in cui viviamo è obbligatorio velocizzare tutto e semplificare l’esperienza del cliente il più possibile. L’evoluzione andrà verso lo shop online, consegna veloce e un occhio e interesse verso l’artificiale. Si ricerca il “permanentemente bello” in molti casi e un prodotto standardizzato, meno creativo, ahimè. Secondo me tra dieci anni si andrà verso questa direzione, che noi stessi con Flover cerchiamo di “combattere” perché siamo e saremo sempre convinti che con i fiori si può e si deve fare arte≫.