∎ BIOGRAFIA
“La fiorista innamorata”
Elena Severgnini, la mente dietro “Les bouquets” che, come ci racconta, vede sempre il bicchiere mezzo pieno, si racconta nell’intervista da protagonista dedicata al vincitore del contest “Bouquet in cerca d’autore”
colloquio con Elena Severgnini di Alice Nicole Ginosa
Quando iniziamo a chiacchierare su Zoom, Elena mi accoglie con un tono frizzante e gioioso, il viso sorridente. Sono un po’ di giorni che ci rincorriamo per trovare un momento per noi, per guardarci attraverso uno schermo, e finalmente ci siamo. Il lavoro non manca, gli impegni, le corse di qua e di là ma eccoci, sono pronta a farmi raccontare il suo mondo ma soprattutto Les Bouquet, il suo negozio atipico, che ha preso dimora in una officina meccanica.
∎ Partiamo con le presentazioni…
≪Sono Elena e mi definisco prima di tutto mamma e in più fiorista in un piccolo paesino in provincia di Cremona, di 900 anime, dove a stento nel periodo Covid avevamo la connessione Internet. Sono nel settore da 10 anni ma soprattutto negli ultimi due, anche grazie a Instagram, sono riuscita a crescere e a creare un bel giro. La mia pagina ha un buon seguito, soprattutto in zona, e questo per me è un grande vanto. Quando poi mi è arrivata la vostra richiesta di partecipare al contest presso il Teatro degli Arcimboldi ero la persona più felice della Terra!≫.
∎ Cosa vuol dire avere un piccolo negozio di paese?
≪La fioreria, anche se è in un paesino piccolo, vuole essere la quintessenza del mio gusto estetico. All’inizio ho preso delle campionatura che andavano di moda qui però mi rendevo conto che non vendevo quello che non mi piaceva e non era in linea con me. Il mio animo commerciale si scontrava con il mio gusto. Nel corso degli anni, invece, sono riuscita a insegnare al mio pubblico a definirsi insieme a me. Un grande cambiamento è avvenuto circa tre anni fa quando da negozio tradizionale di paese, ho deciso di prendere un’officina. Il mio spazio è all’interno di un’officina meccanica che esternamente ha mantenuto proprio quelle caratteristiche. Non abbiamo vetrine ma solo un piccolo porticato≫.
∎ Parliamo dell’esperienza all’Arcimboldi: come è andata?
≪Questo contest è stato una bella scoperta! Quando ho visto i marchi presenti nella ristrutturazione dei camerini mi è saltato subito all’occhio Molteni Dada, un brand che nella prima precedente carriera come arredatrice d’interni vendevo. L’ho visto come un segno, come un collegamento. Per preparare il bouquet invece mi sono messa a guardare la palette colori proposta dagli architetti per il camerino 16 che aveva il nome di “Fuori dalle righe”. Anche il nome del camerino 16 mi ricordava qualcosa: è sempre stata la definizione che mi rivolgeva mia mamma! Mi ha sempre detto di essere diversa dal sistema “campagnolo” da cui provengo. La grande ispirazione per il bouquet presentato è stato il colore: i mattoni e i verdi mi hanno dato il la!≫.
” La grande ispirazione per il bouquet è stato il colore: i mattoni e i verdi mi hanno dato il la! “
∎ Qual è il tuo stile?
≪Nel mondo del fiore sono certa che ci siano moltissime persone più brave di me. Detto ciò, credo di essere, perlomeno nel mio territorio, non convenzionale. Cerco sempre di reperire e proporre fiori più particolari, che probabilmente in città sono scontati ma qui no. Tendenzialmente, per riassumere, il mio stile è naturale e preferisce materiali semplici, anche nei matrimoni≫.
∎ Il tuo processo creativo
L’arredo è stato il settore in cui mi sono formata. Ho imparato a vendere le idee, il progetto, l’ispirazione proprio a partire dai mobili. E penso di essermi portata dietro questo modus operandi anche nella mia attività da fiorista. Al di là del bouquet semplice per le occasioni, nei progetti ed eventi mi piace studiare il cliente: i colori, gli spazi e penso sia l’arredo che mi “coccoli” e mi aiuti a creare.